Le opere esposte sono frutto dei programmi di residenze per artisti e curatori che si sono svolti a Parigi.
Il tema trattato è quello del nomadismo artistico: rapidi cambiamenti, velocità, sradicamento, esplorazione di nuove strade sono parti costituenti della vita degli artisti e producono opere che riflettono nuove soluzioni e spazi imprevisti: fotografia, installazioni, pittura ed altro ancora nella ricerca e nella sperimentazione.
Il binomio arte/abitare, sollecitato dal periodo di residenza all'estero, mette in evidenza i rapporti nati fra i giovani talenti della scena milanese e il contesto internazionale.
La ricerca di Luca Vitone consiste in una poetica ma rigorosa indagine del territorio inteso come spazio sociale e fisico. Il lavoro dell’artista genovese è incentrato da sempre sull’idea di luogo come specchio di noi stessi e della nostra realtà. Vitone avverte fortemente la tensione tra la sensazione della perdita d’identità dei luoghi e la necessità di riappropriarsene. I suoi interventi, generalmente scevri di effetti speciali, cominciano per lo più dall’individuazione delle caratteristiche di uno spazio e di un tempo specifici, da una sorta di rimappatura intesa a recuperare la memoria di cui ogni luogo, ogni comunità, ogni oggetto è portatore, e consistono nella riflessione sulla possibilità di riappropriarsi di un luogo attraverso la sua riscoperta e nel recupero di una strettissima relazione tra vissuto personale e collettivo. Analisi intellettuale rigorosa e spirito libertario si sovrappongono nella sua pratica artistica che mira ad un aumento della consapevolezza e delle capacità interpretative per se stesso e per il suo pubblico.
Anno: 2005
Luogo: Milano