La porta che collega la prima sala alla seconda è opera di Fischer. Implementare oggetti di vita quotidiana è una delle modalità tipiche dell'artista, che gioca sul senso di spaesamento e sottopone alcuni elementi ad una mutazione materiale e sostanziale: in questo caso la porta, che potrebbe sembrare assolutamente ordinaria, è in realtà il risultato di una fusione in alluminio. Fischer gioca con una svariata gamma di tecniche formali e concettuali, minando alle fondamenta qualsiasi aspettativa e tentativo di facile interpretazione: i generi artistici classici che lui utilizza sono semplicemente utili, gli offrono una cornice valida entro la quale effettuare la sua ricerca dei mezzi di trasgressione dei limiti tradizionali. Dal lato opposto, in contrasto con la bianca superficie della stanza vuota, Rudolf Stingel crea uno stipite laccato nero come se fosse un pianoforte a coda.
Nella terza sala al piano superiore sono state costruite delle piccole stanze dal soffitto ribassato, collegate da altre quattro porte di Urs Fischer, apparentemente "normali" ma in realtà dall'imponente struttura in alluminio.
Anno: 2006
Luogo: Milano