La Fondazione Prada inaugura un'ampia antologica dedicata a Giulio Paolini nello spazio di via Fogazzaro 36 a Milano.
L'esposizione, curata da Germano Celant in collaborazione con l'artista, propone una cinquantina di opere realizzate tra il 1960 e il 1972 - per la prima volta raccolte e presentate nel loro insieme - e provenienti da diverse collezioni pubbliche e private.
La mostra trova le sue ragioni storiche e linguistiche in un progetto di installazione ''Ipotesi per una mostra'' concepito da Paolini nel 1963. Alla Fondazione Prada l'esposizione è imperniata sulla realizzazione di questa idea intorno a cui ruota un'antologia di lavori che ricreano un attento percorso filologico della sua attività a partire dalla personale di Roma nel 1964 fino a quella di New York nel 1972, in occasione della quale viene pubblicata la prima monografia che indaga in modo analitico il suo lavoro. ''Le opere che costituiscono questa esposizione "dice Paolini - appartengono al periodo più antico, è il caso di dirlo, della mia ormai lunga attività ma non per questo l'allestimento si limita a delineare un itinerario già trascorso: qualcosa sembra porsi fuori tempo (o fuori luogo) nella cifra che sottende questo percorso espositivo. In particolare, se da un lato quelle opere sembrano ritrovare qui la propria voce, dall'altro sembrano disporsi però attorno al silenzio e al vuoto di un nucleo centrale, originario. Le opere esposte ruotano davvero intorno a qualcosa che non c'è o sembra non esserci ancora: parlo del progetto di quella che avrebbe dovuto essere la mia prima esposizione, Ipotesi per una mostra, nel 1963 (progetto che all'epoca, per ragioni di ordine pratico, non fu realizzato e che ora qui è reso visibile).''
Anno: 2003
Luogo: Milano