Prima mostra personale di Steve McQueen in Italia, alla Fondazione Prada di Milano, dovrà abbandonare ogni resistenza per lasciarsi guidare dalla visionarietà straordinaria di questo artista che, per cominciare, ha scelto di immergere lo spazio espositivo in una profonda oscurità. La sorpresa, elemento chiave della narrazione filmica di Steve McQueen, inizia dunque prima di incontrare i suoi video sparsi in piccole salette adiacenti, altrettanto buie: Pursuit, installazione ambientale realizzata per questa mostra, vi avvolgerà completamente con rumori e frammenti di luce non meglio identificabili e con un continuum di superficie specchiante che, insieme, creano un'atmosfera onirica e spiazzante. Dopo questo passaggio, è con uno stato d'animo diverso che si assiste alla produzione di uno dei filmaker più importanti degli ultimi anni. Steve McQueen, infatti, si è imposto dall'inizio degli anni Novanta con un linguaggio filmico che, ispirato al cinema di Jean Rouch, è modulato su una libertà espressiva ancora più radicale. La camera tenuta a mano, un montaggio che non rispetta assolutamente la sequenza narrativa ma che procede invece per associazioni - anche casuali - dalla carica emotiva straordinaria e un uso incisivo del colore, sono le caratteristiche essenziali di uno stile che, sebbene modulato sul soggetto trattato, è immediatamente riconoscibile.
Anno: 1999
Luogo: Milano