Maurizio Cattelan utilizza l'arte come una strategia per sovvertire i ruoli imposti dalle istituzioni e dalla banalità della vita quotidiana. Per la sua personale alla Galleria Massimo De Carlo, Cattelan ha crocifisso il proprio gallerista al muro, appiccicandolo alla parete con metri e metri di scotch.
Invitato quattro volte alla Biennale di Venezia, nel 1997 ha esposto nel padiglione italiano della Biennale, insieme a Enzo Cucchi e Ettore Spalletti, selezionati da Germano Celant per rappresentare, rispettivamente, il futuro, il presente e il passato dell'arte italiana.
Anno: 1997
Luogo: Venezia