Nella piazza genovese l’artista sceglie di intervenire sui nudi piedistalli in marmo, che reggevano le statue di Andrea e Gio Andrea Doria, prima che fossero distrutte nel 1797 dal furore rivoluzionario giacobino. Considerando che l'uomo ha sempre amato radunarsi intorno alle rovine, tanto da trovare in esse conforto al sentimento di un'inevitabile solitudine, Cabrita Reis progetta e realizza (con il contributo dell’impresa Leggeri) delle strutture in mattoni, pensate come un monumento all'effimero, alla fragilità delle azioni del presente viste come gli unici "guardiani" del tempo.
Anno: 2004
Luogo: Genova